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Un secolo di storia carpigiana
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La famiglia Martini proviene da Ostiglia, nel mantovano. Francesco è in alto a destra.
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Carpigianissima la famiglia Pedrielli. Elda nascerà nel 1901.
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In vacanza sulla Marmolada
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Il 1977 è un anno importante sia per la vita privata di Edda (nasce la nipotina) che per il suo percorso artistico (viene allestita la prima mostra personale).
In verità, durante i sette anni successivi, farà soprattutto la nonna.
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È a partire dal 1984 che inizieranno gli anni d’oro: 20 mostre personali, 39 collettive e 76 fra progetti vari e donazioni.
Era una pittrice versatile e molto prolifica.
Sul suo cavalletto si alternavano, in continuazione e in tempi rapidissimi, tele immacolate e tele a cui non mancava che l’ultimo tocco. Finita una ne cominciava un’altra.
Le piaceva mescolare le tecniche. Acquerelli e tubetti di colori a olio sulla sua tavolozza, pennelli di ogni forma e dimensione, spatole e spugne, matite e pastelli, gessetti e pennarelli.
Non si fermava mai.
Era raro vederla seduta senza in mano una penna, mentre il foglio davanti a lei si riempiva come per magia di tratti fermi e precisi.
Sapeva guardare, vedere, osservare.
Sapeva far tesoro delle immagini: vecchie fotografie, pagine di riviste e giornali, scorci e paesaggi, oggetti e fiori.
In tutto trovava ispirazione.
Creava nella mente immagini che poi si mescolavano a ricordi e fantasie e affollavano il suo mondo interiore, ricco e multiforme.
Amava la sua casa e in particolare l’angolo luminoso di quella che era chiamata “veranda”, una grande stanza verde-azzurra piena di luce.
Lì c’erano (ci sono tuttora) il suo cavalletto, la tavolozza, i pennelli.
Amava Carpi, che era anch’essa casa sua: ne conosceva ogni angolo, ne conservava ricordi sempre vivi, cornice imprescindibile di tutta la sua vita.
Edda e Toni, una coppia formidabile. Insieme dall’età di 15anni.
Insieme hanno affrontato un percorso non facile, ma ricco di soddisfazioni.
Lei era davvero un vulcano di idee.
Proprio come i suoi quadri, le mostre si susseguivano l’una all’altra, così come i progetti. E insieme, nel corso degli anni, Edda e Toni hanno raccolto e ordinato in molti volumi una mole enorme di materiali.
Fotografie, articoli di giornali e altri documenti testimoniano la ricca attività di Edda e i suoi rapporti sempre più stretti con gli enti locali, con le associazioni e con personaggi della vita pubblica.
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Nella casa dove hanno vissuto la loro lunga vita insieme sono rimasti quadri appesi su tutte le superfici disponibili, dipinti e disegni raccolti in cartelle o organizzati in grandi album.
E tuttavia, considerando i tantissimi quadri venduti (una parte dei quali è visibile nelle immagini forografiche relative alle mostre) è evidente che si tratta soltanto della punta dell’iceberg.
Ogni mostra, ogni progetto li coinvolgeva entrambi. Ne curavano ogni singolo aspetto: la scelta del titolo, l’allestimento, quelli che erano chiamati “gli omaggini”: piccoli dipinti, ognuno diverso, per tutti i visitatori.
Edda poteva contare su validi e appassionati collaboratori, ma certo il sostegno davvero insostituibile era proprio Toni.
Gli ultimi anni sono malattia e silenzio, Edda si spegne il 19 novembre 2015.