Daniela Morisi collection

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“The paintings climb along the walls up to the ceilings, but really you could find them stacked a bit everywhere, behind doors, behind the closets.”

From “Il libro dei colori” by Daniela Morisi (translation by Gaia Forghieri)


Familiar faces observe you as you move from room to room.
Flowers and butterflies, a corner of neverending spring on your favorite sofa, whilst the fog thickens outside.
Encapsulated by a frame, you can only catch a glimpse of the colorful worlds all these figures live in.
Landscapes and views break through the walls, and instead open stretches of light blue water, and fields of bright green.
They are not hanging on the walls. They are the walls!
Removing even a single one of them would mean irreparable harm, like opening a breach.

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Portraits

Self-portrait (watercolour, 31,2×49, 1985)

Sarò pittore.
Amerò il rosso il blu il giallo
li guarderò frizzare
e ridere sulla mia tavolozza
fra spatole e pennelli
mescolarsi
e procreare il viola l’arancione il verde
erigerò piramidi di lucidi pomi
e melograni spaccati
fiori variopinti in vasi trasparenti
candidi drappeggi
e rosee carni
farfalle uccelli stelle.
E sogni.
(from “Il libro dei colori”)

Toni (oil on canvas, 39×49, 1984)

“C’è un bel ritratto a olio di mio padre. Indossa un maglione pesante e caldo, con il collo rialzato, e un passamontagna: tutti e due di lana color verdebosco. Il quadro coglie l’essenza dell’uomo…” (from “Il libro dei colori”)

Daniela (oil on canvas cardboard, 40×50)

“Una bambina. E questo monosillabo inquietante: Io. Io? Non comprendo il nesso. Provo un senso di irrealtà. E di stupore. La mia identità mi sfugge, la sento provvisoria, vacillante. Indosso quel piccolo corpo come un vestito che poi cambierò e che comunque non ho scelto.” (from “Il libro dei colori”)

Daniela (oil on canvas, 29×39, 1977)

Il mio nome è un po’ giallo e un po’ verde.
Con uno spruzzo di rosso.
(from “Il libro dei colori”)

Daniela (oil on canvas, 29×39, 1977)

Il mio cognome è scuro
come un frammento di ossidiana.
Luccica.
In modo un po’ inquietante.
(from “Il libro dei colori”)

Irene (oil on canvas, 39×49, 1984)

Per Irene
che è fatta di colori e di luce
farfalla nel vento in cerca del suo fiore

(from “Il libro dei colori”)

Nara Pedrielli (oil on canvas, 33,7×44)

“Nara non sorride e negli occhi c’è un annuncio di malinconia.” (from “Il libro dei colori”)

Elda and Edda (watercolors, 49×60)

Toni (watercolors, 56,50×78, 1983)

Daniela (watercolors, 39×57, 1976)

Daniela (watercolors, 65×56)

Irene (watercolors, 23,5×43, 1985)

“La bimba bruna si porta la manina alla bocca, imbronciata. Si capisce che le lacrime non si sono ancora asciugate e dietro quella manina risuona soffocato qualche piccolo singulto.” (from “Il libro dei colori”)

Gaia (watercolors, 23,5×43, 2004)

“La bimba bionda guarda diritto davanti a sé, lo sguardo chiaro e un po’ enigmatico. Un piccolo sorriso le sfiora appena le labbra.” (from “Il libro dei colori)

Irene (watercolors, 30×44,5)

Erano ali di farfalla
erano artigli aguzzi
erano voli
candidi voli di pura fantasia
erano mostri buoni
e mostri cattivi
draghi e carezze
creature piccole
da amare e da temere
la paura e il riso
la crudeltà e il gioco
colori da imparare
piume petali soli
bolle di sapone arcobaleni fiori
erano giorni
che la vampa del tramonto bruciava
come falene
erano interminabili minuti
e ore infinite.
Era l’infanzia.
(from “Il libro dei colori”)

Irene (watercolors, 29,5×38,5, 2004)

Irene (watercolors, 51×73, 1982)

Irene, “Nel segno della rosa” series (watercolors, 65×52, 1989)

Irene, “Nel segno della rosa” series (watercolors, 48×57, 1989)

Irene (Watercolors, 40×40, 2005)

Elda (watercolors, 36×46, 1994)

Per me e Ale la nonna per antonomasia è quella materna, che abbiamo in comune e non condividiamo con nessun altro cugino. Caposaldo indiscusso della nostra infanzia. Ci ha tirate su. (from “Il libro dei colori”)

Self-portrait (ink pen, 17×23)

Daniela and Irene (ink pen, 16,8×22,7)

“Il cucciolo d’uomo, stanco, appoggia la testa alla spalla della sua mamma. Sta per cedere al sonno. Dolce sonno, buono e denso come il latte.” (from “Il libro dei colori”)

Irene and her zodiac sign (ink pen, 9×13)

Elda (ink pen, 9×13)

Elda (ink pen, 9×13)

Elda and Edda (ink pen, 9×13)

Francesco (ink pen, 17×23, 1985)

Daniela (chalks, 38,5×36,5, 1953)

Daniela (charcoal, 33×46, 1958)

Daniela (sepia, 33×46)

Daniela (sanguine, 33×46)

Daniela (sanguine, 33,5×43,5)

“La fanciulla liminale ha i miei lineamenti, i miei capelli legati a coda, i miei occhi. Grandi, stupiti e interrogativi.” (from “Il libro dei colori”)

Elda (sanguine, 33,5×43,5, 1974)

“La giovane donna è un’Elda dallo sguardo dolce e malinconico.” (from “Il libro dei colori”)

Elda (sanguine, 33,5×43,5, 1974)

il tempo è un imbroglio
non si scioglie il groppo
che mi stringe la gola.
(from “Il libro dei colori”)

Iole (sanguine, 33,5×43,5, 1974)

“La vecchiaia ha increspato di rughe il viso di una nonna Iole ultranovantenne, ma certo non ne ha spento lo sguardo.” (from “Il libro dei colori”)

Alma Sacchetti (pastels on black paper, 15,6×22,6, 1943)

Alma Sacchetti (pastels on black paper, 23×31, 1943)

Celeste Caliumi (pastels on black paper, 23×31, 1943)

Portrait (pastels on black paper, 23×31, 1943)

Figures

Female figure (oil on canvas, 38×48)

“Un pensiero che fa male, ma che abita lì, proprio dentro il cuore. È parte di lei. Un prezioso tesoro. Dolore? Trepidazione? Rimpianto?” (from “Il libro dei colori”)

Girl with turban (watercolors, 47×67)

Female figure (watercolors, 55,5×75, 1976)

Female figure (watercolors, 55,5×75, 1976)

…gli occhi di Giaietta sono quanto di più vicino al nero si possa immaginare. Neri e luminosi, in un ossimoro che l’arte trasforma in evidenza. Neri e maliziosi, intriganti come il gesto delicato della mano. Intorno, tutto è chiaro e vaporoso, in un’atmosfera rarefatta e vagamente primi Novecento.

Perché Giaietta? Perché il giaietto è una pietra color nero brillante. Perché è un nome insolito che ho inventato io e che, a mio parere, è suggestivo di dolce malizia e fascino sottile. (from “Il libro dei colori”)

Refugee (watercolors, 68,5×48,5)

Ali. Anas. Bilal. Ahmad. O forse Hamza. È vecchio. Il grigio risale dalle pieghe del vestito, si insinua nel candore della kefiah, penetra nelle rughe che gli scavano il volto e vela lo sguardo, pensieroso e stanco. Guarda verso il basso. Verso la terra. Sua? Straniera?

In primo piano, le mani. Vecchie, ma ancora forti. Si appoggiano? Si aggrappano? A un grosso palo di legno, che chiude orizzontalmente il quadro. La staccionata del cortile di casa? O un limite che è proibito superare? (from “Il libro dei colori”)

“Acquerelli come vetrate” series: female figure with peacock (mixed technique: watercolors and marker, 73×54, 1990)

“Esperia. È il nome che le ho dato io. Coricata su un fianco, appoggia la testa sul braccio ripiegato, gli occhi velati di stanchezza. […]
Il rosso dilaga, basso e orizzontale. Un rosso occidentale. Puro e brillante, ma già sul limite della tenebra.
In alto, alle spalle di lei, come in una preziosa vetrata liberty, pavoni solari e girasoli illanguidiscono nel respiro fresco della sera, in toni vespertini di tenue pallore e di viola.
Un altro giorno è andato.” (from “Il libro dei colori”)

“Acquerelli come vetrate” series: female figure with window (mixed technique: watercolors and marker, 46×66, 1990)

“Pallida e fragile, si stringe addosso un drappo viola, che il vento cerca di strapparle dal corpo nudo. Brividi viola si insinuano sotto la stoffa, rigonfia di vento.
Vento. Che le scompiglia i capelli chiarissimi. Vento. Da dove viene? La grande vetrata sul fondo suggerisce un’ampia finestra ovale, molto ariosa. Più un passaggio che un ostacolo. Vento. Che porta profumi lontani.
Le dita stringono la stoffa, ma già si preparano a sciogliersi, nell’abbandono finale.
Anemone è il suo nome. Nome di vento.” (da “Il libro dei colori”)

Female figure from behind (watercolors, 55,5×74, 1993)

“Non conosco il suo nome, come non conosco il suo viso. Mi volta le spalle, in parte scoperte dall’ampia scollatura. È estate. Il vestito è leggero e vaporoso. Blu, screziato di colori accesi.
Il blu si insinua nei capelli, molto scuri ma non neri (mai usare il nero!). Lei li raccoglie morbidamente, con lunghe dita esperte, le braccia nude sollevate, rivelando una nuca gentile e un lungo collo sensuale.
Lei, che non vuole mostrarmi il suo volto, sta girata dall’altra parte, verso il fondo del quadro. Che cosa vede? Forse un giorno scoprirò il suo nome segreto. Forse è questo che lei aspetta. Forse allora si volterà. E mi guarderà. Lo voglio davvero?” (from “Il libro dei colori”)

Young girl with cat (mixed tecnique: sanguine and watercolors, 55×74, 1995)

“…una bambina, disegnata in secondo piano con la sanguigna, che tiene in grembo un bel micio dal pelo tigrato, occhi di topazio e smeraldo…” (from “Il libro dei colori”)

Young girl (watercolors, 28,5×38,3, 1980)

Chiara emerge dal bianco, come un’apparizione, un piccolo fantasma sulla soglia dell’infanzia.
Una rosa pallida, color dell’incarnato, fra chiari capelli soffici. Bianco il vestito, che scivola leggero sulle spalle ancora infantili.
Sulle labbra, un sorriso così piccolo che neppure riesce a sbocciare. O forse è un accenno di broncio. Mistero adolescente.
Chiara, è il suo nome, guarda qualcosa. Lo fissa intensamente. C’è forse una domanda nei suoi occhi di donna-bambina. Una domanda senza risposta.” (from “Il libro dei colori”)

Girl with cat (watercolors, 24×24, 1995)

Girl with cat (watercolors, 24×24, 1995)

Female figure (watercolors, 9×13)

Spring (mixed technique: ink pen and glass engraving, 20×30, 1990)

Viola di velluto
[…]
Margherita
[…]
piccolo sole
Anemone di vento…
(from “Il libro dei colori”)

Summer (mixed technique: ink pen and glass engraving, 20×30, 1990)

…le ciliegie sono rosse
[…]
rossi i papaveri
sangue che goccia sul grano…
(from “Il libro dei colori”)

Autumn (mixed technique: ink pen and glass engraving, 20×30, 1990)

La pioggia ha lunghe dita
liquide dita grigie
che frugano fra l’erba
fra foglie ingiallite
sul cuore di rose sfinite…
(from “Il libro dei colori”)

Winter (mixed technique: ink pen and glass engraving, 20×30, 1990)

Aghi di ghiaccio
richiamano fiori di gelo
[…]
Rami nudi
si intrecciano neri
[…]
È bianco il cielo
e tace. …
(from “Il libro dei colori”)

Young girl with blackberries (ink pen, 17,8×34)

Dolce e aspra l’infanzia
Petali e spine

Pastoral scene (ink pen, 32,8×23,7)

Lei
la Terra
erbe e fiori
nuvole di lana

Sacred figure (chalks on sandpaper, 28×39, 1961)

Miniatures

“Miniatures require time and patience. As the name suggests, they usually consist of a miniature reproduction of famous paintings.
My mother stores a huge quantity of reproductions inside a big green tin box with golden decors, and divided by subject.
I take them in my hands and look at them over and over, with ever unchanged delight.
I know them all. All the virgin Maries with their child, the curly-haired Saint Johns, the chubby naked cherubs and the rococò ladies, along with their elaborate and powdered hairdos combed with plumes, and their mischievious smiles ever so alluring.” (from “Il libro dei colori”)

Reproduction, sacred figure (miniature, 5×6)

Reproduction, sacred figure (miniature, 5×6)

Reproduction, sacred figure (miniature, 3,5×5)

Reproduction (miniature, 7,7×9,5)

Reproduction (miniature, 6×8)

Reproduction (miniature, 6×8)

Reproduction (miniature, 6×8)

Reproduction (miniature, 5×6)

Carpi

Via Paolo Guaitoli (watercolors, 53×72, 1990)

Trompe l’oeil of a window (watercolors with embroidery by Giuliana Goldoni, 62×111)

Trompe l’oeil of a folding fan (watercolors, 68×39, 1999)

Dancing party in front of the Castle

Trompe l’oeil of a folding fan (watercolors, 68×39, 1999)

Female figure in front of the Theater

Landscapes

Vintage cityscape (tempera colors, 11,5×15)

Horses

“My mother had no direct experience with horses.
However, they were among the favourite subjects of her indisputable teacher, a watercolorist from Modena (actually born in Quartirolo di Carpi): Arcangelo Salvarani.” (from “Il libro dei colori”)

Horses at the ford (watercolors, 67×37, 1995)

“I mantelli pallidi si tingono del chiarore dell’alba, mentre la mandria attraversa il guado, fra spruzzi di madreperla.” (from “Il libro dei colori”)

Flowers

Flowers and butterflies (watercolors, 37×29)

“Soprattutto rose. Spesse e vellutate, ti aspetti di aspirarne il profumo, delicato o sontuoso. E margherite, anemoni, giunchiglie, viole, gerani dalle tinte vivaci, dalie e peonie.
Ma anche fiori inesistenti, eppure assolutamente verosimili. A grappoli, in boccio, sfogliati, spampanati, minuscoli o appariscenti. Perché nessuno ha pensato a crearli? Una botanica che fiorisce sulla carta o sulla tela, a seconda di come il colore si allarga e si espande, gocciola, scurisce o impallidisce; in una parola, suggerisce.” (from “Il libro dei colori”)

Flowers (watercolors, 14,5×14,5, 2004)

Butterflies

“My mother, the painter in her, loved butterflies. She never tired of drawing them, pin included, in a trompe l’oeil so perfect that it almost outdid reality itself. She liked to make them up as well: fictional butterflies. A few splashes of colour, not dissimilar to an impressionist painting.” (from “Il libro dei colori”)

Seven butterflies (tempera colors, 23,5×17,5)

Two butterflies (tempera colors, 9×7 [x2], 1997)

Chiama il mio nome ed imparalo bene
Se non sai che significa inizia a ripeterlo.
Provalo e ascoltalo, sentilo e ammiralo,
Finché non ti sembra che esista davvero.

Butterfly (tempera colors, 10×8)

Four butterflies (mixed technique, 23,2×17,3)

Prova a capire ogni cosa che implica,
Usalo in frasi a te non familiari,
Crea un suono nuovo da fargli produrre,
Finché non ti invoglia a provare a cantarlo.

Four butterflies (mixed technique, 23,2×17,3)

Cambia pronuncia e riarrangia le sillabe,
Mangia e risputa ogni singola lettera,
Poi capovolgilo, lancialo, brucialo,
Finché non ti pare di averlo distrutto.

Two butterflies (mixed technique, 11×6,7 [x2], 1997)

Infine chiamami con il tuo nome,
Finché non avrò pure io perso il tuo.

– By Gaia Forghieri

Objects

Still life with wine and fruits (oil on canvas, 80×60, 1983)

Noi,
gli oggetti.
Scrivi del nostro restare
del nostro assistere e riverberare
del nostro muto esistere.
Scrivi del nostro resistere.
(from “Il libro dei colori”)

Still life with pumpkins and onions (oil on canvas, 40×29, 1942)

Still life with onion and peppers (oil on canvas, 29×29, 1943)

Scrivi di noi,
gli oggetti.
Scrivi del nostro tempo lento
del nostro silenzio
del nostro aspettare
del nostro accettare.
(from “Il libro dei colori”)

Still life with onions and tomato (oil on canvas, 29×29)

Still life with palette (oil on canvas, 24×35, 1944)

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