En esta página vais a encontrar una lista exhaustiva de las obras de la pintora Edda Martini que fueron recogidas en este sitio web.
Il disegno e la pittura sono stati, fin dalla sua tenera età, i modi espressivi prediletti da Edda Martini: essi conobbero ampi e proficui sviluppi già dagli anni della Seconda Guerra Mondiale, quando la futura pittrice frequentò l’Istituto d’Arte “A. Venturi” di Modena dove ebbe come maestro, tra gli altri, l’acquerellista Arcangelo Salvarani. Questi germi sarebbero poi sbocciati in un’intensissima attività che l’avrebbe accompagnata per tutta la vita. L’ambiente artistico-culturale in cui avvenne la sua formazione, e al quale in seguito aderì, aveva scelto come riferimento il “ritorno all’ordine”, sostenuto con forza dagli autorevoli movimenti pittorici italiani “Valori plastici” e “Novecento”, ossia il ricorso al figurativo nel recupero stilistico della grande tradizione classica, lontano dalle spregiudicatezze dissa-cratorie delle avanguardie.
Furono principalmente tre i generi in cui si cimentò subito dopo il
diploma, conseguito nel 1943: la natura morta e il ritratto ad olio, il
disegno a china di paesaggi e scorci architettonici, soprattutto di Carpi com’era, con la tecnica “a tratteggio” di morandiana memoria.
Dagli anni Sessanta l’artista abbandona progressivamente la pittura ad olio, sostituendola con quella a pastello e, soprattutto, con quella ad acquerello, limpido e delicato, fino a farla diventare la pratica a lei più congeniale; viene mantenuto, però, come prioritaria cifra espres-siva, il segno grafico con penna a inchiostro o a china, utilizzato in una numerosissima serie di piccoli paesaggi immaginari, quasi cineserie di sapore rococò, di vedute con scorci architettonici e di composizioni decorative in stile liberty. Durante gli anni Settanta e oltre, a contatto di una produttiva Carpi nel settore tessile, Edda Martini crea plurime pitture su stoffa, arricchendo le collezioni di moda di alcune ditte emergenti con decori esclusivi. Il paesaggio urbano e quello agreste, i dipinti floreali, le farfalle, ma soprattutto il ritratto, quasi sempre femminile, tutti temi trattati magistralmente ad acquerello, diventano i motivi ispiratori da lei preferiti, fondendosi in un armonioso inno alla vita nella sua bellezza pura e raffinata: una campagna sana e vigorosa popolata di buoi e mandrie di cavalli pieni di energia; vedute urbane, quiete e solatìe, di Carpi, per lo più come la cittadina si presentava agli inizi del Novecento prima dell’indu-strializzazione e del boom economico; figure umane a volte stilizza-te, ma sempre inserite nei ritmi della vita quotidiana o negli scenari della natura fin quasi a dissolversi in essi; fiori e variopinte farfalle nella loro meravigliosa integrità; evanescenti volti di donna dal
fascino misterioso, rievocazione delle dive del cinema muto,
nell’eleganza stilizzata del glamour art déco… Ne risulta una sintesi
artistica dalle molteplici sfaccettature, che accosta e non di rado
assembla quanto la sensibilità della pittrice elegge a soggetti “belli e
buoni”, manifestazioni di una percezione della realtà fantastica,
incontaminata e serena.
Paolo Dall’Olio
En sus obras, la pintora utilizó técnicas y soportes diferentes.
Técnicas: acuarela, óleo, color al temple, ácido acrílico, crayones, color a cera, tiza, lápices, carboncillo, sepia, sanguina, pluma, rotulador, color para miniaturas, color para tejido, grabado sobre vidrio, técnica mixta (bolígrafos en acuarela, combinación de varias técnicas, sobre todo en las obras de carácter “no terminado”)
Soportes: papel, papel para acuarela, papel negro, papel de lija, tela, cartón, marfil, materia plástica, vidrio, tejido.
Subjetos: figuras, paisajes, caballos, mariposas, flores, naturalezas muertas. Las figuras comprenden rostros (en particular retratos), figuras enteras, figuras sagradas, figuras y escenas mitológicas, alegóricas, folclóricas; solamente en los casos de las figuras miniadas se trata a menudo de reproducciones de imágenes de otros artistas.
Reproducción digital
Se ha intentado obtener la máxima fidelidad posible, tanto en la reproducción de los colores como en la tonalidad de los soportes. Edda no usaba casi nunca soportes perfectamente blancos, entonces hay mucha variedad en el color del papel, que hizo la reproducción difícil y el resultado claramente desigual.
Se ha decidido no quitar las imperfecciones y las manchas, que son tal veces accidentales y tal veces deseadas, especialmente en el caso de las obras de carácter deliberadamente antiguas.
Las medidas referidas son siempre en centímetros y se refieren generalmente a las dimensiones de la parte visible del soporte.
Según el formato y la calidad del soporte se han utilizado un escáner llano en 600 dpi o una cámara fotográfica reflex digital con lente 60mm macro.
La elaboración al ordenador fue realizada a través de los software RawTherapee y Gimp.